Reggio Emilia in 21mm

Vogliamo tutti credere che il peggio sia passato, dimenticare la noia delle giornate spese in casa, ritornare alla vita di sempre.

Dimenticare le privazioni e forse illuderci di aver imparato qualcosa.

Rallentare.

A Reggio non ci sono più macchine, fuori dal forno la gente si saluta come se si conoscesse, manifesta il bisogno di sentirsi “non sola”. Tra l’inquinamento atmosferico crollato, il silenzio, il tempo in più e gli sguardi dietro le mascherine ci sono pochissime persone e tanti spazi aperti.

Fotografo Reggio così, scelgo una sola ottica, il 21mm, scelgo il bianconero per non esser distratto dal colore, resto pochi istanti ad aspettare passi qualcuno.

I luoghi sono quelli di sempre ma il tempo scorre più lento

Quarantena, pandemia, isolamento, paura.

Ma c’è anche tanta serenità in questa città chiusa, guardo spesso verso l’alto perché sugli alberi la primavera è esplosa e ricordarla così, in qualche modo, sarà parte di me.


Aprile 2020 in 21 mm


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